Prima del Tossic Park era Monte Cappuccini, e prima ancora il parco del Valentino. Il Tossic non esiste più, -per ora- ed è piantonato da militari.
Nel periodo di fuoco, settembre scorso, durante la raccolta firme per l’apertura delle narcosale, avevo visto una discussione al riguardo su una tv locale. C’era Bunna degli Africa, Silvio Viale dei Verdi (il quale ha avuto la fortuna di visitare la mia passerina una volta al pronto soccorso poiché ginecologo) e l’opposizione destroide, non so chi, non mi interessa. I destri dicevano che Torino si distingue sempre per le cose più schifose, i progetti più strampalati, come le narcosale.
Avevo spento, io queste atrocità non le reggo, non le reggo proprio.
Il mio Ser.t di provincia ha scritto a quello di Torino che sono in lista d’attesa per un rientro perché non hanno soldi. Si fottano, il periodo più difficile è questo. Il Ser.t di Torino, preoccupato, mi ha contattata per "proteggermi" in questi giorni delicati (grazie che vi siete svegliati eh..) A loro, in ogni caso, non li mando a fottere, sono stati gentili, hanno anticipato i soldi e lottato per me.
Sono andata a trovarli e ho portato via una copia di Polvere, giornale di strada, scritto da tossici e operatori delle tossicodipendenze, e da cui riporto uno scritto di fulvio b., perché vale la pena riportare
Tossic Park Discount
Il Tossic Park Discount è nato quasi tre anni fà grazie all’opera di pulitura e lucidatura preolimpica del centro città, che ha determinato uno spostamento e un raggruppamento di diverse aree di vendita e di consumo di sostanze in un unico luogo, attirando consumatori da tutta la città e la provincia.
Si è venuta a creare quindi una situazione esplosiva molto difficile da gestire: centinaia di tossici che comprano e si fanno, decine di pusher che vendono, grandi retate delle forze dell’ordine che fruttano decine di arresti, azioni punitive delle ronde contro i tossici, manifestazioni di comitati di quartiere contro tossici e pusher e frequentissimi articoli su giornali, e servizi su telegiornali che descrivono il tutto in modo manipolatorio e tendenzioso, a sostegno totale della politica proibizionista, della destra e della sinistra.
Nonostante tutto il Tossic Park Discount funziona molto bene: apertura 24 ore su 24, coca e white a prezzi super ribassati, grande pubblicità sui mezzi di informazione, ampi spazi per il consumo sul lungo Stura, molto comodo anche il take away, grazie alla vicinanza di mezzi pubblici e tangenziale.
Anche la gestione mista antiapartheid, pusher neri e tossici bianchi, rappresenta una strategia vincente: decine di pusher neri si occupano della vendita, del servizio d’ordine e della vigilanza; mentre centinaia di tossici bianchi comprano, si bucano, vanno avanti e indietro cercando sempre qualcosa, stanno fermi e immobili impallati nei loro trip narcotici, alcuni vendono siringhe, altri fanno i cavallini (procacciatori di clienti) e altri ancora bucano chi non riesce a bucarsi da solo. C’è chi va in loop e si spara in vena centinaia di euro di coca per più giorni di seguito ed esce dal parco solo per il tempo necessario per procurarsi i soldi per farsi, senza mangiare e senza dormire, sempre più magri, sempre più sporchi e più sfatti, intrappolati in un vortice, che oltre il fisico sfinisce anche la mente con paranoie, alllucinazioni e delirii; per alcuni è veramente difficile uscire dalle spire cocanfetaminiche del parco.
E’ impressionante vedere 100-200 persone che si fanno di coca contemporaneamente…
In orario serale e notturno va fortissimo il servizio take away, tanti clienti, venerdì e sabato tantissimi, si recano al parco solo per fare la spesa e vanno via dopo pochi minuti. Sulla strada tra il Novo Hotel e il Tossic Park si vedono solo consumatori entrare ed uscire, alcuni sono in botta di coca e in preda ad allucinazioni, vagano in mezzo alla strada, rischiando di farsi investire e cercando di raggiungere Corso Giulio Cesare.
Tanti di quelli che sono automuniti si fanno subito in macchina, nelle vie adiacenti al parco e scaricano i loro rifiuti (siringhe, fiale di vetro e tamponi) per strada e sui marciapiedi con grande gioia dei residenti, già esasperati dagli scippi, dai furti nelle auto e dal consumo per strada, che avviene nelle vie sotto le loro abitazioni.
Di notte in mezzo al boschetto, a 50 metri dalla strada di fronte al Novo Hotel, ci sono una trentina di pusher neri, che urlano, telefonano, si fanno segnali luminosi con i cellulari, e poi naturalmente fanno un grande business.
Sono organizzati in 4 turni da 5-6 ore che in 24 ore fanno 100 pusher dotati di un centinaio di palline di coca e white ciascuno che vendono a circa 10 euri l’una. Risultato: 100.000 euroni, grande business.
I clienti arrivano in continuazione a piedi e in scooter, vengono accolti, circondati e abbracciati da 4-5 pusher urlanti ROBBA BBUONA. Chi compra solamente sparisce dopo 2 minuti, chi invece vuole consumare supera il boschetto e accede alla spianata tra il fiume e gli alberi dove ci sono un centinaio di tossici bianchi che consumano.
I pusher neri oltre a vendere controllano il parco, mantengono l’ordine e tengono d’occhio le vie d’accesso, fanno entrare solo i clienti e danno l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine. Per chi non frequenta il Tossic Park la visione, la sensazione è forte, fà paura.
Il Tossic Park è in una condizione di emergenza sanitaria perché l’uso compulsivo di cocaina per via iniettiva, il taglio, la qualità delle sostanze vendute (sempre peggiore) e le condizioni igieniche terrificanti in cui si svolge il consumo hanno effetti devastanti sui frequentatori del parco più assidui che subiscono contagi, gravi infezioni e overdosi, in una situazione di grave abbandono e disinteresse da parte dei servizi sanitari.
Questa emergenza però non è riconosciuta come tale da nessuno, né dai media, né dai politici e neppure dai servizi sanitari, perché scomoda, sconveniente e inefficace a mantenere alto il livello di allarme sociale percepito dalla cittadinanza.
E’ più efficace a questo scopo far passare come emergenze situazioni croniche come il terrorismo, i rifiuti o la sicurezza sociale.
La cosa tragica è che l’unica soluzione sensata ed efficace ai problemi che causa il Tossic Park (emergenza sanitaria per i tossici, consumo a scena aperta per i residenti) è rappresentata dalla narcosala, che però è rifiutata sia a destra che a sinistra.
Il Tossic Park non lo puoi eliminare, al massimo si sposta, e Torino è piena di parchi…
Non sorridete, gli spari sopra sono per voi