Sput

La notte scorsa ho dormito la bellezza di due ore e mezza, dalle cinque alle sette e mezza. Poi oggi sono dovuta tornare a Torino con mia figlia e al ritorno a casa gli occhi non ce la facevano più ma il corpo non dormiva. Non ce la facevo più, ho buttato giù due xanax e ho dormito quattro ore. Ma ora eccomi qui a delirare.

Ho provato ad accendere un attimo la TV. Qualcosa di carino su LA7, ma l’ho beccato alla fine. Si parlava della banda di Cavallero e Notarnicola (i miei omaggi) e poi però solo lo schifo, ho spento.

E poi sono nervosa, dubbiosa, in ansia perché ho voglia di riprendere a lavorare. La settimana prossima salirò a Torino definitivamente, con o senza lavoro, quattro soldi li ho. Tanto mi ci devo buttare.

Non ho voglia di parlare ancora delle incantagioni e giochi ereticali. Solo una delle cattiverie subìte, che mi ha fatto molto male. Quasi tutti i tossici hanno l’epatite C, mica per le siringhe scaNbiate come credete voi, ma perché si fanno con schifezze, usano filtri sporchi delle sigarette per filtrare, acqua dei rubinetti senza farla bollire, vecchie fiale e spade usate, insomma classico. Io anche ce l’ho, ma ultimamente avevo la carica virale molto alta, tanto che l’infettivologo mi ha consigliato un’ecografia perché è l’unico modo di vedere come sta il fegato. Quando sono entrata in centro crisi, per tutela, non mi avevano messa nei turni cucina. Per privacy ovviamente non l’avevano detto, ma la gente che non mi vedeva entrare in cucina, ha iniziato con le leggende metropolitane. Oltre tutto quando sono entrata avevo un livido nero su mezzo braccio per un fuori vena e vai di fantasia. Hai voglia di spiegare la storia della carica virale, chè io lo dicevo senza problemi di sorta. Hai voglia. Dicevano che ero sieropositiva (tutto il MIO rispetto alle persone sieropositive), mi chiamavano l’infettata. Non tutti, alcuni/e, ovvio. Cristo, che tutti hanno l’epatite C. Quando sparecchiavo e portavo gli alimenti CHIUSI e CON I GUANTI nel frigo, le troje, vedi post precedente, mi guardavano di storto, come per dire che schifo. Non ce l’ho fatta più. Ecco invece di farmi una risata sulla stupidità della gente, ne ho pianto in gruppo e poi sono andata dal medico del centro e ci dico Ma come posso io essere più infettiva rispetto a chi ha già l’epatite C? E’ come se un conclamato in AIDS infettasse un sieropositivo, non credi? cristo qui mi chiamano l’infettata. E piangevo. Ma chi ti ha detto una cazzata del genere? e si incazza. L’infettivologo dell’Amedeo di Savoia non mi ha detto niente, ma qui dicono che ci sono diversi ceppi di questa cazzo di epatite, più o meno infettivi. Ma al limite sono infettiva solo verso chi non ce l’ha l’epatite C e solo tramite sangue no? rispondo io. Assolutamente sì. Tu domani entri nei turni cucina, immediatamente, ti hanno detto solo cazzate. Che sfiga, però, i turni in cucina, che già io di cucina non ne potevo più, però almeno avevo risolto la questione.

Vabbè provo a dormire di nuovo, e stasera sfido anche la fottuta privacy borghese e metto questa foto, di oggi, ci ho fatto un
disegnino artistico, per camuffare un po’, che ancora ci ho i dubbi dai. Tanto camuffa niente. Ma soprattutto, stanotte, che cazzo me ne frega.

Io a disegnare sono una campionessa, disegno ancora i baNbini con la testa grande come quando andavo alle elementari.

Notte e fanculo alla vita. 

E non è rosa che cerchiamo, non è rosa

 

 

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2 Responses to Sput

  1. Manco says:

    E’ un film. Ne voglio fare un film. Mi accontenterei di un corto. Un film un film un film un film con la tua voce narrante.

  2. HCE says:

    mah, mi viene da chiedermi, ha senso tutta questa aggressività nei centri crisi/comunità/whatever?

    non mi sembra che possa essere solo un fenomeno naturale e spontaneo, mi dà l’impressione che faccia parte del modello.

    l’unica utilità che posso vedere è che vogliano alzare la soglia di sopportazione alle aggressioni, in modo che quando un è fuori (cioè nella “vita normale”), e comunque una certa quota ne riceve, ci vuole un pò di più ad abbatterlo al punto che abbia bisogno di una pera per compensare.

    è così banale o c’è qualcosa di più serio dietro?
    oppure è solo sadismo e perpetuazione di un modello di relazione violento?

    oppure lo scopo è che ad uno, leggendo tutte queste storie, forse appesantite dal fatto che sembra che stai vomitando fuori in due settimane il carico di due mesi, gli passi del tutto la voglia di farsi, per paura di finire in un posto del genere.

    in questo caso – e torno abbomba – facci un pensiero ad impacchettare stì racconti in una storia più lunga e organica.

    bestro ng

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