Contrapposizioni

Ci sono situazioni che mi rendono davvero triste. Non incazzata, ma proprio triste. Il Capitale si è preso anche la stazione di Porta Nuova. Reggeva ancora rispetto alle altre grandi stazioni, che oramai da tempo, sono centri commerciali e non stazioni, per esempio Roma, e Milano, livida e sprofondata per sua stessa mano. Ma anche il vecchio, elegante e unico bar centrale della mia cara stazione di Porta Nuova, è passato a far parte della catena McDonald style, che sta gestendo tutti gli autogrill d’Italia, -non so come si chiami e non voglio saperlo-, quella che ha i dolcetti carissimi e tutti uguali, i panini schifosi e i camerieri tutti in serie coi grembiuli e cappelli rossi. Quelli del muffin al cioccolato, per capirci

E poi, la cosa che mi addolora di più, sono sparite le fontanelle d’acqua che stavano vicino ai binari, dove ti potevi dissetare. Hanno fatto posto a dei maxischermi che trasmettono spot pubblicitari ininterrottamente. Quando succedono queste cose, è come se mi strappassero un pezzetto di anima.

E poi ci sono situazioni che bilanciano. Stasera in metro molta gente. Metto in atto la mia solita tattica. Biglietto alla mano, senza obliterarlo, mi infilo al culo di qualcuno che invece lo fa e passo attraverso le sbarre. Alzo lo sguardo, a pochi metri da me il controllore. Scoppio a ridere, non saprei che altro fare. Di quelle risate che mi tengo anche la pancia. Non me lo aspettavo, credevo una multona, figura di merda. Invece scoppia a ridere anche lui, mi viene incontro, mi prende il biglietto e, cortesemente me lo va a timbrare. Ciao e non lo fare più. 

E’ complicato comunicare con un sordomuto serbo. Ma stasera ce l’ho fatta. E più uno è povero più è generoso. E così mi sono trovata a condividere con lui quattro bisteccone di maiale. Era imbarazzante farlo in un posto dove pochi hanno da mangiare, ma mi sembrava di essere scortese. Ne ho buttate giù due, anche se mi scoppiava la pancia, ma lui era così gentile..

E qui è vero che voglio spiegare un po’ ai poveri il concetto naturale
del soffrimento interno che la piattola trova appropriandosi, è vero, di
questo concetto emblematico e catastrocomenico in cui si viene a trovare la situazione nel consenso generale dove si consente delle volte e no.

Oh, è
qui che uno si accorge dello scatenamento della contestazione giovanile,
perché c’è un certo contrapposizione da parte della piattola
femminista convinta e da parte di questo… grufolio che si avverte
nello stomaco dei giovani, subalterni o interni che si voglia, che viene
fuori nella sua tutta generalità. E’ qui lo sfogo delle masse
popolari che viene introdotto nelle tubature del cesso.

Certamente ci
sono delle contrapposizioni.

 

Domani mi coloro i capelli. Un bel violetto con tutti i riflessi alla moda, per seNbrare giovane e bella, e poi indosserò un vestitino bianco, anche se ho 42 anni. In barba a chi da Pechino predica cazzate. Ecco, brava, stattene a Pechino. Una scema in meno in Italia. Ce n’è bisogno.

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