Cazzate della mia vita

Mi piace il gioco di luci nella foto e il fatto che non si vedano le magagne, come per le persone. E poi questa casa è piaciuta a tanti che l’hanno vista qui e quindi mi diverte pubblicare come procede il suo restauro, che in realtà non procede. E che, mi hanno detto, più ti fai il culo dentro e più ci resta la tua energia. Speriamo sia energia positiva.

Ho i biglietti per il concerto di Fossati al Teatro Colosseo. Poltronissime, ma 19esima fila. Di meglio non c’era, che per risparmiare 6 euri e finire in 40esima, va bene così. Al telefono mia sorella mi chiedeva se ci sarà la possibilità di avvicinarlo dopo il concerto. Non credo, ma se potremo farlo, lo chiamerò Maestro e ci bacerò le mani con un inchino, dico io. Certo, risponde lei e io invece gli dirò quanto immenso è il mmmmmaaare.

Abbiamo anche vinto il derby. Sinceramente non è che me ne freghi, il calcio non mi appassiona più e forse un po’ invidio chi invece si appassiona ancora, ma sono contenta soprattutto per gli anti juventini, anzi gli anti tutto. Non li sopporto. E vabbè, per chi ci chiama merde o altre robe così, termini che sono di una violenza che non sai neppure che dire quando li leggi, ci dico solo abbiamo vinto. Ciao GoNpagno Loko eh, un bacio a Pulici. E ciao anche a cla, mi dispiace…

E ieri sera ho anche visto Gomorra. Stavo dando la vernice, ero indecisa se andare al cinema da sola, che non l’avevo ancora mai fatto, però la tentazione era forte, un piccolo cinema teatro super tranquillo proprio qui sotto. Alle 20.55 mancavano cinque minuti, mi infilo altri pantaloni della tuta, canottiera che fa un caldo bestia ancora e decido di andare. Quattro euro e ovviamente ne valeva la pena.

Mi ero ripromessa di parlare di tempo che avanza, vecchiaia, mito della giovinezza, che il metro di misura madre e figlia credo sia infallibile, ed io ho la mia evoluzione della specie ogni giorno di fronte a me, a ricordarmi davvero chi sono.

Ma, per ora, solo un abbraccio a chi un figlio ha avuto il coraggio di farlo. 

E i sogni, i sogni,
i sogni vengono dal mare,
per tutti quelli
che han sempre scelto di sbagliare,
perché vincere significa accettare
Se arrivo vuol dire che
a qualcuno può servire
e questo lo dovessi mai fare,
tu questo non me lo perdonare

 

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5 Responses to Cazzate della mia vita

  1. tro says:

    Elettrico: mi ricordo del derby per poi avere i commenti di Loko e cla qui sul blog 🙂
    Un bacio a Maia e mammina

    cla: non è che uno debba vergognarsi perché si incazza per il calcio. Io non scherzo quando dico che invidio chi ancora si appassiona. Perché io proprio non ci riesco. E poi, sarò un caso unico, ma sono juventina e simpatizzo anche per il Toro.

    Loko: la tua ultima affermazione sull’estinzione della specie mi spinge a scriverne di più.

  2. Lokomotiv says:

    E ora son curioso di leggere la tua su “tempo che avanza, vecchiaia, mito della giovinezza” che sembra

    Un abbraccio da chi un figlio ha avuto il coraggio di non farlo, ma -nel mio caso- forse era solo desiderio di estinzione della (mia) specie.

  3. granata says:

    il toro è qualcosa a prescindere, non credo di poterlo spiegare.
    sono incazzata nera, e non me ne vergogno senza aver bisogno di spiegare a nessuno che non è la sola cosa per cui mi incazzo.
    baci tro, non festeggiare troppo e perdonami se chiamo merde i gobbi, ogni tanto (e non tutti) 😉

  4. Lokomotiv says:

    Io ho perso il derby. Mi ha dato molto fastidio ed ero presente al misfatto, in piedi, vociante, insieme ad altri cinquemila persone come me (che quegli altri ventimila, mica sono come me, nonostante qualcuno sostenga il contrario per “luogocomunismo”)

    Non mi vergogno del mio sentimento, io non seguo il calcio, credo addirittura di odiarlo. Io seguo il Toro, che se cerchi di spiegarlo non è più il Toro.

    Ah, il leone del colosseo me lo sono poi magnato io… 🙂

  5. Elettrico says:

    …beata te che ti viene da scrivere del derby. Io teoricamente sono del toro eppure manco un pelo del naso mi freme se “vinciamo” o “perdiamo”.
    La casa dalla foto pare bella, cmq.

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