Anime salve

Stasera colora di stanco, il cuore rallenta, la testa cammina e un po’ di certezze mi stanno colando dal naso. La cosa più terribile è quest’ansia che toglie il fiato. Non mi arriva l’aria fino in fondo, il respiro muore e si trasforma in sbadigli infiniti. E poi nottate furibonde, senza calma di vento, solo passaggi di tempo. Ore infinite come costellazioni e onde, spietate come gli occhi della memoria e lenzuola arrotolate alle sei della mattina. Mi bruciano gli occhi, sono stanchi, ma mi fa paura guardare il letto. 

Al lago avevo la possibilità di fare Shintaido una volta la settimana, ma quando sono arrivata avevo un rifiuto totale per tutto quello che è orientale e ho fatto solo una seduta, dove mi spiegavano che si dovrebbe respirare cercando di spingere la pancia e buttare giù verso il basso tutta l’aria e la merda che hai dentro (tra l’altro io ne ho tanta, che a cagare ci vado una volta la settimana). E poi, distesa a terra, dovevo toccare dei punti nella pancia, come fossero lancette di un orologio. Ma quando avevo fatto pressione su un punto che ora manco ricordo dove, mi erano uscite le lacrime a reazione, al che mi ero alzata ed ero uscita. Fine della prima e ultima lezione. Ti fa bene perché non continui?, mi diceva il Maestro. Le cose che mi fanno stare bene non le faccio mai. E poi diceva che farebbe anche bene fare una qualsiasi attività che ti piace, regolarmente, ogni giorno, sempre, anche per un piccolo spazio di tempo, ma farla. Io vorrei guidare un cavallo, al galoppo, in un prato immenso, e a volte mi immagino e mi sembra di sentire il vento nei capelli. Ma non ho ancora neppure imparato il trotto, e chissà se mai lo farò. China e distante sugli elementi del disastro, Le cose che mi fanno stare bene non le faccio mai.

C’è una cosa che non ho confessato quasi mai, che magari poi se la confesso mi mandano nei repartini invece dei centri crisi. E’ quella che ho la paranoia della canzone di De André. Credo sia una delle peggiori, mi piace solo la versione con la PFM, (i miei inevitabili omaggi a Di Cioccio), nel senso che ne apprezzo gli arrangiamenti e basta. Il testo è una lagna, ma una maledetta frase mi appartiene, Tu lo seguisti senza una ragione. Mio padre adora De André, ma io sono nata un anno prima che lui (De André, non mio padre) scrivesse questa canzone sfigata che porta il mio nome e che tutti mi cantano da quando esisto, tanto da farmi convincere che finirò come le rose.

Va bene Marinella, direbbe lo psichiatra/pusher, 20 goccine di Entumin e ci rilassiamo, eh

E una fretta di mani sorprese a toccare le mani
che dev’esserci un modo di vivere senza dolore

 

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2 Responses to Anime salve

  1. tro says:

    sei una frana (per le foto) 🙂
    anche io ho tagliato i capelli, un paio di mesi fa, ma non troppo

    Sto scrivendo parecchio in questi giorni, si

    Un abbraccio anche a te, a presto, trova ‘ste foto

  2. novus says:

    Finalmente torno a leggerti! Sono mancato per un po’ e ho visto che negli ultimi tempi hai pubblicato parecchio: piano piano mi aggiornerò su tutto.

    Sai che alla fine me li sono tagliati i capelli? Ho anche fatto un paio di foto digitali con il mio crine subito prima di procedere al tagliamento, perché sapevo che ci tenevi… solo che non so che fine abbiano fatto quelle foto. Magari un giorno rispunteranno fuori.

    Ammiro molto il modo con cui stai affrontando questo periodo che per te mi sembra piuttosto strong. Questo post, ma direi occhio e croce anche quelli prima di questo, esprime di tutto e di più.

    Ti mando un super abbraccio e presto tornerò a trovarti :***

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