Prolegomeni a una sociologia etica del blog

Sciao!
Sarò bEve.
Debbo fare in fretta, perché Lei è in un momento di disoccupazione, stesa sul sofà, rincitrullita dai Cluster e da XFactor, e ogni tanto, colpita di legittimo suspicione, mi rivolge lo sguardo.

Uno studio sperimentale sulla noia ha constatato estese turbe del comportamento, quando il cervello, in un non-luogo dove non accade mai niente di niente, è incapace di mantenersi al livello medio di eccitazione necessaria al suo normale funzionamento.
Credo di essere nato per questo.

Intanto sono troppo nero e mi sento uno sfigato e fuori moda.
Avrei voluto essere tutto bianco, come tutte bianche sono le celebrità, qui.
Ho anche pOtestato, ma Lei va ostinatamente controcorrente, così solo per il gusto di farlo.

Poi che cazzo di nome. Io lo volevo taliano, o se proprio esterofilo doveva essere, almeno spagnolo, CaetanoVeloso, sentite che bel suono.
Invece l’ha scelto nientemeno che francese e a questo punto preferivo chiamarmi Chanel Totti.

Sono PourLesAnalphabètes, ma per favore chiamatemi PourLes, che PourLesAnalphabètes è anche troppo lungo e la gente dopo aver letto il mio nome già è stanca.
Anzi se avete consigli per un altro diminutivo, che non sia Anal, dite.

Scappo, Lei è disorientata, hanno eliminato i Cluster e non se lo spiega, meglio chiudere.
A pEsto

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3 Responses to Prolegomeni a una sociologia etica del blog

  1. cico says:

    Stasera ho deciso di stressarti, forse debbo anch’io aprirmi un blog.

    Sto leggendo due libri insieme:
    “Le divergenze tra il compagno Togliatti e noi” – Casa editrice in lingue estere, Pechino – 1964
    “All’ombra di Mao” di Federico Rampini – Mondadori – 2006

    Il primo, supervisionato da Mao stesso, un po’ di coccio (non aspettatevi comunque roba alla PMLI), è in polemica col nostro (la nuora) perché la suocera (Kruscev) intenda, ma si vede che è un figlio del popolo.
    Il secondo raffinato, puro gossip ma raffinato, si vede che è un gran fijo de na (e permesso il sessimo qui?).
    Il primo nasce da una famiglia contadina che grazie al lavoro può permettergli di accedere agli studi di secondo livello. Non raggiungerà la laurea ma non si separerà mai dai libri.
    Il secondo nasce nella Genova rossa degli anni cinquanta e approda alla Bocconi dove la retta minima equivale a quattro mesi di stipendio d’un camallo. Si laurea con Mario Monti. Inizia la sua carriera giornalistica sul settimanale della FGCI per guadagnarsi infine la carica di vicedirettore del Sole 24 ore. Passa poi a Repubblica, apre un ufficio a Shangai e comincia a vestire come un santone.

    Passi salienti del primo:
    “Nel Pacifico, gli Stati Uniti controllano attualmente zone più vaste di tutte le vecchie sfere d’influenza britanniche messe insieme… Da lungo tempo controllano l’America Centrale ed il Sud America… Usando vari pretesti, gli Stati Uniti prendono misure su larga scala e creano basi militari in numerosi paesi… E’ vero che queste basi militari sono dirette contro l’Unione Sovietica. Tuttavia attualmente non è l’Unione Sovietica, ma sono i paesi in cui queste basi sono dislocate a subire l’aggressione degli Stati Uniti. Il compagno Togliatti e certi compagni… sostengono che “è possibile evitare piccole guerre locali” e ritengono che “la guerra divenga impossibile nella società umana, anche se il socialismo non avrà ancora vinto dappertutto” (segue colonna sonora di Raiders on the Storm)

    Passi salienti del secondo:
    “La scorciatoia della demonizzazione, la spiegazione psicopatologica, evita la messa in discussione delle responsabilità collettive (Dies Irae, dies illa). C’è un intero gruppo dirigente, vivo e vegeto, potente e arrogante, al governo della più grande nazione del pianeta, che deve rendere conto del sistem che ha consentito a Mao di essere Mao. (solvet saeclum in favilla) Oltre ai dirigenti, anche l’intero popolo cinese non potrà risparmiarsi un giorno il dovere doloroso dell’autocoscienza, (teste David cum Sybilla) non potrà eludere l’obbligo morale di spiegare perchè precipitò nella barbarie (Quantus tremor est futurus). I processi sommari ai “traditori” nelle piazze gremite di gente che applaudiva e inveiva, la gogna pubblica, le delazioni contro i colleghi, gli amici e i parenti: com’è stato possibile? (Quando judex est venturus) La teoria è un alibi che rinvia la resa dei conti con il passato.(Cuncta stricte discussurus)

    Con buona pace dei banchieri suoi amici (fatta salva la buonanima, si intende).

    E mo’ me vado a cuccà che domani se lavora…

  2. Denet says:

    nel sonnolento sabato pomeriggio tornò all’improvviso in campo il vecchio Roberto Baggio e in mezza rovesciata segnò all’undicesimo della ripresa un bellissimo gol all’incrocio dei pali…

  3. manco-ride says:

    Consiglio per la lettura.
    “Come dio comanda” di Nicolò Ammaniti.
    Lascia perdere la televisione se puoi o almeno abbassa le dosi.

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