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Di una cosa sono sicura. Se potessi tornare indietro negli anni senza però poter cambiare una virgola di quello che è stato, rinuncerei senza esitazione. Ogni età chiude in sé i crismi dello sbando ed è meglio un giorno da ricordare che ricadere in una realtà sempre identica. Gucciniana memoria.  E’ così facile fare un bilancio, cristo. Ma quali big questions, quali grandi pensieri e psico esistenzialismi? Rivivrei tutto quello che ho vissuto? No. Amen, fortunato chi invece sì.
 
La mia vita oggi? Normale e soprattutto non cambiata di molto. Due settimane fa abitavo a Porta Palazzo e lavoricchiavo in Piazza Bengasi, mi ci andava un’ora e un quarto circa di mezzi pubblici e sbattimenti per arrivarci. Poi sono venuta ad abitare in Piazza Bengasi e ora lavoricchio a Porta Palazzo. Ecco, la mia vita credo si possa riassumere così.
 
L’amore? Lucida gli occhi, ma ha i suoi fastidi ed io, per ora, ne sto al riparo. Tutto quello che mi auguro è che il cuore smetta di importunare la ragione e mi lasci tranquilla con me stessa per un lungo periodo. Io e me. A volte vorrei essere una moglie, anche insoddisfatta, ma con il suo ruolo, la sua sicurezza, affettiva, familiare, economica. Ma già ci ho provato e mi trovo vent’anni dopo al punto di partenza. 
 
Il lavoro? Se prima niente, ora tre offerte contemporaneamente, che mi confondono e mi impauriscono. 
 
Oggi ho iniziato uno dei tre lavori, gli altri sono in ballo, e ho dovuto mollare altri lavori che mi davano soldi subito, ne ho potuto tenere solo uno. Per farla breve, fino al primo prossimo lontanissimo stipendio di Gennaio sto vivendo con 30 euro la settimana. Ma oggi avevo una ricarica speciale sul mio conto corrente postale. E io oggi volevo festeggiare con amici nel locale dove di solito ci si trova. Prendo il bancoposta, faccio per prelevare e non mi ricordo più il numero segreto. Zero, sparito dalla mia mente. E così rimango senza un euro. Ho chiesto un deca ad un amico, mi sono comprata qualcosa da bere e ho preso il tram per il ritorno a casa.
 
E’ il mio compleanno e la fatalità ha voluto che festeggiassi con me stessa. Alla fine è quello che voglio. Ok, due cazzate da scrivere sul blog che sotto sotto sono una sensibilona e dovevo lasciare qualcosa il giorno in cui sono nata. E luci della città dalla finestra dell’ottavo piano. Sono fantastiche. 
 
Epoca, degli abiti tuoi, che prezzo mi fai? 

Ma il fuoco proietta le ombre, arrivano fino ai cancelli, l’eco rimanda i rumori

Non senti? lassù si sta combattendo 

 

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8 Responses to 41

  1. Pinu says:

    Ciao, un grande abbraccio con tanto affetto dal tuo fratellone
    :***

    ti voglio bene

  2. tro says:

    grazie a tutti!

  3. humanoide says:

    auguroni, anche se in ritardo :=****

  4. mancop. says:

    Il tempo è acqua che scorre
    ci bagna
    poi diventa nuvole

  5. Syd says:

    “Due settimane fa abitavo a Porta Palazzo e lavoricchiavo in Piazza Bengasi, mi ci andava un’ora e un quarto circa di mezzi pubblici e sbattimenti per arrivarci. Poi sono venuta ad abitare in Piazza Bengasi e ora lavoricchio a Porta Palazzo.”

    AHAHAHAHAHAHA

    Auguri, immancabilmente e inevitabilmente in ritardo 🙂

  6. slavina says:

    e i pin del cazzo io pure me li dimentico sempre (poi quello di bancoposta ha 5 numeri, limortacciloro)
    e credo pure che se avessimo la possibilita’ di ritornare indietro quello che finiremmo per fare e’ sbagliare diversamente
    e tanti auguri a te, tanti auguri a te

    ti regalo un capolavoro di flamenco psichedelico di quel genio di Camaron (che mi pare che a 41 anni e’ morto)
    http://www.youtube.com/watch?v=vpq85Qu0Yn8

    (la leyenda del tiempo la canto sempre alla mia panza.
    questo e’ il testo:

    El soñaba sobre el tiempo
    Flotando como un velero
    Nadie puede abrir semillas
    En el corazón del sueño

    El tiempo va sobre el sueño
    Hundido hasta los cabellos
    Ayer y mañana comen
    Oscuras flores de duelo

    El soñaba sobre el tiempo
    Flotando como un velero
    Nadie puede abrir semillas
    En el corazón del sueño

    Sobre la misma columna
    Abrazados sueño y tiempo
    Cruza el gemido del niño
    La lengua rota del viejo

    El soñaba sobre el tiempo
    Flotando como un velero
    Nadie puede abrir semillas
    En el corazón del sueño

    Y si el sueño finge muros
    En la llanura del tiempo
    El tiempo le hace creer
    Que nace en aquel momento

    El soñaba sobre el tiempo
    Flotando como un velero
    Nadie puede abrir semillas
    En el corazón del sueño)

  7. alidicera says:

    molto bella l’ultima foto, se non fosse per quel “verdastro” della tua maglietta…
    ma qualcuno doveva pur scattarla questa foto 😛

    e auguri eh…

  8. ajorn says:

    auguri, ecco si banalmente auguri
    baci e abbracci :))

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