Socializzare a Barcellona

Mi trovo da un po’ di dias in quel di Barcelona, al Marichi Weu, (vabbe’ vuol dire in Mapuche Dieci volte vinceremo) e devo dire che mi piace.  Tantito. Il Marichi Weu e’ uno di quei posti dove los okupas comen carne humana, oltre a robita riciclata. Qui arriva un po’ di tutto, decine di salamiti da supermercato, angurie al limite della sopravvivenza che se le provi a tagliare scoppiano, leche al limite della scadenza e anche i Mon Cheri Ferrero, boniti boniti.

Ora io ieri notte alla una e mezza ci avevo voglia di cioccolata, prima di andare alla fiestita al Kan Kadenas. La serata comincia bene perche’ apro il frighito, dove ci trovo un sacco di Mon Cheri riciclati. Ne prendo uno e vado a sdraiarmi sdraiata sullo sdraio di fora, a guardare le stelle. Soprapensiero inizio a mangiare il cioccolatino, ma non sento il sapore del cioccolatito. Mastico mastico ma niente, mi sembra troppo riciclatito, ecco vecchio, viejo. Mastico ancora poi sputo in mano. Cazzo non lo avevo scartato. 

La fiesta al Kan Kadenas. Un postito bonito che si trova in campagna,  davanti ad un commissariato che sembra una concessionaria di auto. Los okupas raccolgono soldi per i carcerati e poi perche’ tutti devono capire che ognuno di noi e’ masculino e feminino!!!. Vabbuo’ il risultato e’ che un rumito con ananas costa tre euro e cinquanta. Ma dai, io lo faccio per la causa e  consumo. Il mio aspetto non e’ un granche’, sono ciclata, indosso la stessa canotta e gli stessi pantaloni neri da una settimana, e stasera sono pure senza mutandine e solo col tampax, che potrei pensare di essere pure alternativa in mezzo a tutto questo conformismo anticonformista, a questa ricerca ossessiva di un particolare, una diversitá che diversifichi e che alterni, ma in realta’ mi sento solo un po’ zozzona. I capelli sono sporchi di mare, stopposi da sentirli pesare un paio di chili sulla schiena. Vado al bar, chiedo un rumito e un bicchiere d’acqua. Il rumito me lo bevo, e il bicchiere di acqua me lo verso direttamente sulla testa e mi rinfresco e sciacquo un po’ de sal dai capelli. Il tutto deve avere un certo fascino perche’ mi si avvicina una tipita mooolto alternativa. Tanto da indossare solo una cravatta rossa sulle tette. Languida, mi baccaglia, sono un po’ imbarazzata e ci chiedo dove sta el lavabo. Lei me lo spiega con una descrizione sublime. Vai di qui, gira a sinistra, sulla destra ci trovi i Cagaderos mentre sulla sinistra i Meaderos. Cazzo! Al volo ci vado, e ci porto pure la mia amica che ha giusto voglia di cagare. 

Il posto e’ fantastico. Un luogo di socialitá, e li mi apro, mi fido, mi rilasso e concedo me stessa agli altri. Assisto e proteggo la cagata della mia amica. Il cartello indica: Kagaderos di qua. Si caga in uno spazio rialzato, si deve aprire un asse di legno, che copre e racchiude tutte le mierde della serata cagate in un buco dove devi piazzarci il culo per fare centro. La carta igienica usata deve essere posta a lato, in apposito contenitore per il riciclo. La mia amica caga ed intanto arrivano un po’ di okupas. Boh..mi paiono smarriti, cerco di aiutarli. Chiedo loro se sono Cagaderos o Meaderos, e a seconda della risposta ci indico la via da seguire. Eres Cagaderos? Por aqui! Eres Meaderos? Por alli! Poi il rumito fa il suo effetto e mi punge la vescica. Mi avvio, avviandomi lungo la via dei Meaderos, mi sbraco e mi inginocchio. A me per pisciare mi ci va sempre un po’ di tempito, e nel frattempo, racconto un po’ della mia esperienza antipsichiatrica a un tipo che di schiena invece schizza e urina qui e la. Poi lui se ne va, adios, e io sono sempre li che aspetto di liberarmi. Arriva una chica che si piazza di fianco a me, stessa posizione feminina. Parliamo per un dieci minuti, le racconto la mia esperienza a Manchester, mentre la mia pp fatica ad uscire. Se ne va pure lei, arrivano ancora un paio di persone, ma con loro solo silenzio, solo condivisione di urine. 

Ficata. Esco dal lavabo e incontro la tipa con cui ho urinato parlando dell’Inghilterra, che mi regala tre cent, un tappo di birra e una biglia rosa, la lesbichina con cravatta rossa che mi chiede se ho ben cacato. Poi mi piazzo estatica su una panchina pensando che la España è proprio muy bonita. Si siede un tipo vicino a me e mi fissa occhi negli occhi, pupille nelle pupille, sguardo suo fiero e diritto contro il mio fiero e diritto. Ci sfidiamo per una quindicina di minuti. Poi banalmente, vado a casa che sono le sette del mattino e io tutte ste emozioni mica le reggo. Oh.

 

 

 

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10 Responses to Socializzare a Barcellona

  1. Eddu Viddu says:

    … le ombre impressionanti…

  2. tro says:

    ecco ci siamo..in questo sfondo infinito siamo, le ombre impressioniste.. 🙂

  3. b. says:

    Dimonio senza confini quando cè da trovarti.
    b.

  4. Mister Deltoid says:

    E così, da Manchester a Barcellona con ritorno a Cuneo?

  5. tro says:

    Eddie, sono tornata -purtroppo- da Barcellona. E ora sto nel paesello sperduto.
    I commenti: provo e riprovo, inserisco i numeretti e mi dice “autenticazione fallita”. Dici che c’è la mano del Burattino? ma no, dai, sarĂ  la mia connessione lentissima..

    Visto il forum. BBBBello, bbbravo! e vedo che Gladiolo contribuisce! Mi fa piacere che la comunitĂ  si sia riunita, davvero. Magari, un giorno, chissĂ .

    ciĂ 
    LCIS

  6. Eddie Vedder says:

    … i commenti funzionano a tutti tranne che a te, che ci sia lo zampino di chi sappiamo noi sotto, sotto? ma proprio sotto eh?

    Hai visto il nuovo forum?

    Come ti invidio che sei a Barcellona e io qui a Bologna a lavorare solo con un cane (il mio, Askii)…

  7. tro says:

    Gio, se ti accontenti, prima che io cambi di nuovo orizzonti, ti posso offrire un po’ di slang cuneese..

    Zio Eddie, certo che non mi prendi per il culo, il mio scritto è un capolavoro di..anticonformismo conformista!
    i commenti su Frammenti continuano a non funzionarmi, sappilo

  8. Eddie Vedder says:

    Bel racconto Trollina, scrivi veramiente muy bonito… la descrizione del “conformismo anticonformista” è una perla che rimmarrĂ  scolpita negli annali della letteratura… e anche un pò nella mia mente…

    Ah, hey… non ti sto prendendo per il culo eh?

  9. Gio says:

    Sono curioso di vedere come te la caverai con lo slang inuit quando andrai a fare la figlia dei fiori tra gli esquimesi al polo nord…

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