Test Antidroga al trabajo

E va bene, kortatuB, provo a parlarne prima qui, che così metto tutti i link che servono e poi ti passo quello del blog, tanto è da oggi che ci rimugino, solo che non avevo voglia di metterlo per iscritto. A volte scrivere mi fà incazzare ancora di più.
Leggo nel pomeriggio la notizia, buttata lì sommariamente purtroppo, perché non si capisce a fondo tutta la storia, di una richiesta, parrebbe improvvisa e inaspettata, di test tossicologico, sul posto di lavoro.
Il blog che la riporta è quello degli Operai Sociali, che vabbè, a me la deriva semantica alla Totonno Negri da Operatori a Operai non mi entusiasma granché (ma a loro già ce l’ho detto), ma nessuno è perfetto e non sono questi i tempi delle puzze sotto il naso. E poi alla fine c’hanno pure un po’ ragione, che questo siamo.
Gli Operai Sociali (per chi non è dell’ambiente, che ho scoperto molti non lo sanno) sono tutti quelli che lavorano nel sociale (ma va?), educatori, operatori socio sanitari, assistenti sociali e anche, toh, psicologi e strizzacervelli vari. Giuro che c’è chi non lo sa.

Ordunque spiego anche cosa significa lavorare nel sociale, neh, perché, leggenda vuole che lavorare nel sociale significhi lavorare coi baNbini, nei nido, negli asili. Invece no eh! Mica è fare la maestrina d’asilo lavorare nel sociale, anzi non lo è proprio, ma coNprende, a seconda delle figure pOfessionali, neh, tutta la sfera degli interventi sociali: psichiatria, quindi i matti, quindi a casa dei matti o nelle comunità neh, poi handicap quindi i disabili, quindi centri diurni, oppure assistenza a casa, oppure comunità anche li, e poi minori, quindi famiglie e ragazzini, che si suddividono in minori a rischio, quindi i probabili delinquentelli neh, minori borderline, quindi i futuri mattarelli, minori che in famigli stanno così e cosi e quindi sono seguiti a casa con un progetto di educativa territoriale, minori inseriti in comunità terapeutiche, che sono quelli un po’ più picchiatelli, neh, invece quelli un po’ più normali vanno nelle comunità riabilitative psicosociali, che sono altra cosa da quelle terapeutiche, sono un po’ più aperte invece quei minori così così, un po’ birbantelli vanno nelle comunità a rischio. Gli altri in carcere minorile e anche li ci si lavora. E poi c’è il carcere per gli adulti, la prostituzione, case per levare le tipe dalla strada, comunità per le donne maltrattate, per gli stranieri, si lavora anche con i rom, neh, ci sono anche loro ei, e poi gli ultimi, i barboni alcolisti, i dormitori, poi gli anziani, le vecchie case di riposo ora chiamate rsa, residenza sanitaria assistenziale o raf (no, non quella che pensate voi) ma residenza assistenziale flessibile, strutture piene di vecchi buttati li dalle famiglie perché con l’Alzheimer, che loro non ci possono badare in questa società così civile. E poi, il meglio, i tossici. E poi altro..ah si l’assistenza domiciliare, che tu vai in una giornata da cinque o sei "clienti", ognuno col loro progetto, che sarebbe il suo problema: ad uno ci fai la spesa, all’altro ci pulisci il culo, all’altro la casa, all’altro ci fai la doccia, l’altra l’accompagni dal medico, ad un altro ci curi le piaghe da decubito e l’altro lo assisti nella sua malattia terminale, niente di faticoso, Operai, appunto

Indi per cui, fatta la dovuta precisazione per quelli, molti, troppi, che non sanno cosa sia lavorare nel sociale, passo alle cose concrete.
La mia esperienza al riguardo, dove mi chiedevano il test tossicologico, già l’avevo raccontata qui. Avevo rifiutato, ero stata licenziata, ma come ho scritto più volte, ho vinto la causa ed oggi ne sto godendo i frutti, ovvero mi sto sputtanando tutti i soldi. Anzi ringrazio pubblicamente Barbara, aka Barbariù, aka Riù, che ha testimoniato a mio favore. E anche Gabriele, ma lui non legge. Senza la loro testimonianza non avrei vinto. 

Operai Sociali, la metto meglio qui:
Trollina oggi ha indagato. Il DDL di aprile relativo ai trasporti e conducenti non c’entra mica una sega, ma scopro oggi, nella mia CRASSA iNioranza che esiste invece il Provvedimento del 16 marzo 2006 il quale individua una serie di categorie di attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi. E quindi si fa divieto alle suddette categorie di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Di sostanze stupefacenti non ne parla, però, pare che siano sottintese, ma toh. I lavoratori del sociale sono inclusi nelle elencate categorie.

E comunque, qui il pdf fiom/cgil di luglio 2008 08_07_16-accertamenti_alcol_stupefacenti.pdf , che si rifà al Provvedimento del 16 marzo 2006 anche per le sostanze stupefacenti e da cui estraggo

Il comma 2 dell’art. 125 stabilisce che il d.m. deve determinare anche la periodicità e le
modalità degli accertamenti. A seguito dell’entrata in vigore del nuovo Titolo V della
Costituzione, le mansioni a rischio sono state individuate con l’intesa Stato-regioni del 30
ottobre 2007, che all’art. 8 c. 2 prevede, a sua volta, che un ulteriore accordo Stato-regioni
stabilisca le modalità e la periodicità degli accertamenti

e infine

In conclusione si deve ritenere che il controllo possa essere effettuato solo in fase di
assunzione e successivamente periodicamente; il controllo random (a caso) disposto dal
datore di lavoro deve quindi ritenersi sempre illegittimo.

Quindi non credo proprio che il capò possa chiedere il test tossicologico, così improvvisamente di lunedì mattina.

Un sonoro vaffanculo a tutti quei GoNpagni (Cosmo, si i soliti, solita chat) che sostenevano che tale provvedimento è giusto, che i test hanno senso di esistere perché un educatore lavora coi baNbini*
Vai a cercare di farci capire che uno non ha più la libertà di farsi una canna con gli amici nel suo centro sociale perché poi te la beccano. Qualcuno mi ha risposto che in questo stato fascista la droga è vietata..quindi..cazzi tuoi..Questi sono i GoNpagni, oi. Ma oggi ho finalmente capito che quello mica è il mio posto. Ero entrata credendo di ricevere solidarietà, sono uscita insultando tutti, cioè tutti quelli che mi davano contro e tutto il possibile.

Operai Sociali, qui ci avete i linchi eh, kortatuB aspetto iscrizione alla lista, CheNonLoSoFareDai, ciao

*che sarebbe più o meno anche la stessa cosa che dire che un genitore che si fà le canne è un genitore di merda.

 

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3 Responses to Test Antidroga al trabajo

  1. fergie says:

    trollina sei proprio una testa di cazzzzzzzzo!!!!!!!!!!!fumo canne da 12 anni tutti i santissimi giorni ma se fossi mamma esiterei nell’affidare mio figlio ad una che si scannona dalla mattina alla sera!!!!!!!!!!!

  2. tro says:

    Totonno: già ti sei preso per il culo da solo, giassai giassai, chetelodicoaffà 😛

    notizie buttate li: intendevo dire che non si capisce bene perché questi gli abbiano chiesto il test iNprovvisamente.
    cioè seNbra che abbiano saputo che il tipo gli ha passato la cannabis, credo non sia cosi. Si potrebbe capire di più?

    la cena: debbo vedere se non mi mettono in turno al lavoro, son nuova e per tre mesi jolly a tappare buchi, se come jolly dico che non posso sai com’è, ci ho da mangiare anche io. e i turni me li dicono abbastanza all’ultimo sai come funziona con gli Operai Sociali..

    baci

  3. kortatub says:

    a parte gli sproloqui su totonno e l’operaismo… e le notizie buttate lì che non si capisce…
    Gli operai sociali in realtà non sono quelli che lavorano nel sociale ma sono questi:
    http://www.intermarx.com/temi/oper.html

    😛

    A parte tutto… Grazie :-**

    ribadisco che sei invitata a cena con i tuoi/tue amichetti/e

    http://operaisociali.noblogs.org/…igence-sociale

    Tanti Baci
    e perdonalo SPAM :-PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRrr

    KBuliccio

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