Dove lavoro ora è una villetta a tre piani. Durante i turni della notte, quando tutti dormono ed io no, I could hear the blood in my veins. E’ tutto amplificato e ovattato, tutto attento e disattento, c’è tempo che passa lento e inquietanti rumori del silenzio. Una notte, una delle mie prime notti, nel salone del sotterraneo, in fondo alla mia sinistra un rumore improvviso: l’ascensore si era aperto da solo. E poi la radio che si era accesa improvvisamente nel salone al primo piano e la scopa appoggiata al muro che era caduta a terra. "E certo, ci sono i fantasmi" mi dice S., Ma lui mi prende notoriamente per il culo tutto il giorno. Poi si fa serio "Sono morte molte persone qui". Effettivamente nei novanta morivano come mosche li. Duravano dai tre ai sei mesi al massimo dalla diagnosi. Non morivano proprio li, solo qualcuno che sfuggiva al controllo, gli altri si cercava di mandarli al Rudigoz o al De Mattia dell’Amedeo di Savoia. Ora invece vivono, reggono, lottano. Si ammalano di infezioni opportunistiche, dalla candidosi all’encefalite, da svariate neuropatie al Sarcoma di Kaposi. Ma vivono di più. E c’è qualcuno che è li da dieci anni, anche se si dice sia un miracolo: vi presento T., arrivato su una sedia a rotelle con le gambe piegate, anchilosate e appiccicate alle spalle, e non solo è ancora vivo, ma cammina di nuovo. Lui è ancora da noi perché è agli arresti e ciò ovviamente mi dispiace molto non solo per lui e quelli agli arresti come lui, ma anche per me, perché durante le notti, oltre ai fantasmi, mi tocca aprire ai carabinieri e portarli nelle stanze per i controlli di routine. T. mi diceva la sera scorsa "24 mesi e saro’ libero". "Bene" rispondo io, e poi rivolgendomi a S. "E a te quanto resta?" "Ventisette" mi risponde lui. "Beh dai, 27 mesi passano" concludo io. "No. Anni".
L’HIV nel 2008. Ve lo ricordate? Ve lo ricordo, che io non lo ricordavo più. E’ un virus, che come tutti i virus non si autoriproduce, ma deve avere un aiutino da buon parassita. Entra quindi nella cellula dei linfociti T4, i direttori d’orchestra del nostro sistema immunitario, tramite i recettori CD4 legandosi a loro come fosse una chiave che entra in una serratura. Entra, si riproduce, ed esce a farsi un giro. Uscendo, distrugge la cellula, i linfociti T4 appunto, che normalmente sono circa un migliaio. Se i CD4 sono sotto il valore di 500 e si sono sviluppate infezioni opportunistiche si è in AIDS conclamato. Le infezioni HIV sono in aumento, e molti sono gli eterosessuali, che magari in seguito ad una paralisi strana fanno il test e risultano, a sorpresa, già in AIDS conclamato. Gli antiretrovirali, carissimi, un minimo di 5.000 € al mese, servono o fanno danno? Pare che servano e "Il virus inventato" sa tanto di cazzata, perché, se si muore per i farmaci, allora come si spiegano le migliaia di morti prima dell’AZT? Dove lavoro io se non si assumono i farmaci, la porta è aperta, tornare a casa, please. Ed io non ho gli strumenti e tantomeno la voglia di entrare nel merito. Io lì non educo, mi rendo utile, assisto, cazzeggio e basta. E va bene così.
The night has fallen, I’m lyin’ awake, I can feel myself fading away.
Liberi tutti. E basta