E dopo Alimonda, Tolemaide, Piazza Paolo da Novi, Armenia, Caffa e Barabino a cura del Gognitario GoNpagno beirut, anche trollina vi presenta le sue vie. Niente a che vedere con l’altezzosità dell’antica Ianua, ma solo un piccolo e provinciale ricordo, e un piccolo mio orgoglio per aver vissuto per anni in quel di Via Leo Lanfranco.
La storia può cominciare da un piccolo paesello della riviera ligure, San Lorenzo al mare, dove trollina durante alcune estati, poche, era stata in vacanza da piccina picciò, con fratelli, cuggini e la zia. Una sera a passeggio con la zia incontriamo un vecchio signore per strada, una faccia a lei nota, lo riconosce, impallidisce "E’ Nuvena!!". Nuvena è espressione piemontese, in realtà il gentilomo si chiama/va Novena. La serata finisce barricati in casa a spostare armadi per barricare anche la porta, e così anche per tutte le sere a seguire della vacanza estiva.
Questo Novena nient’altro era che un fascistone noto nel Pinerolese e dintorni per le sue nefandezze, tipo ammazzare un partigiano e servire il suo cervello ancora caldo in un piatto alla madre (non sono leggende eh!). Novena poi ha avuto il grande merito di fucilare ad un metro di distanza e in bocca, Leo Lanfranco e i F.lli Carando, mentre questi gridavano "Viva l’Italia libera!", di obbligare la gente del paese ad assistere alla loro esecuzione e di fare sfilare poi i loro corpi su un carro per le vie. SeNpre il Novena ha rischiato il linciaggio dalla gente dopo essere stato catturato ed è stato salvato per un pelo dal valoroso corpo dell’arma dei carabinieri.
Leo Lanfranco è stato colui che ha dato il via al primo sciopero in quel della Fiat a Torino, che la Fiat faceva finta di niente. E lui invece ci ha detto "Lo sciopero si fà". E cosi, nel marzo del 1943, con quello sciopero ha inizio la travolgente ondata di scioperi che coprirà il Piemonte e la LoNbardia.
Chi non ricorda "Stalingrado – La fabbrica" degli Stormy Six?
"E corre qua e là un ragazzo a dar la voce
si ferma un’altra fabbrica altre braccia vanno in croce"
E’ proprio lui, Leo Lanfranco, trucidato dai fascisti con i F.lli Carando il 5 Febbraio del 45 a Villafranca Piemonte (TO). E proprio in quel di Villafranca Piemonte gli è stata dedicata una via, e stessa cosa per i fratelli Ennio ed Ettore Carando.
"Il 5 marzo 1943 la sirena della fabbrica, che suonava regolarmente ogni mattina alle dieci, rimase silenziosa: il segnale che doveva far partire il primo sciopero dopo diciotto anni di niente era stato disinnescato dalla direzione. Qualcuno aveva avvertito la Fiat. All’officina 19 di Mirafiori, Leo Lanfranco – manutentore specializzato, reduce dal confino e assunto nonostante il suo curriculum di comunista perché «sapeva dominare il ferro» – decise di muoversi lo stesso, lasciò la macchina, fece un gesto con le mani e tutta l’officina si fermò. Il piccolo corteo si mosse in direzione delle presse raccogliendo qua e là l’adesione di altri operai. Non era un blocco massiccio, ma era la prima volta. Da quel giorno le fabbriche di Torino cominciarono a fermarsi, con un crescendo che fece impazzire questura e partito fascista, fino al blocco totale del 12 marzo e all’estensione dello sciopero a Milano, all’Emilia, al Veneto. Il 5 marzo del `43 è la data
del «risveglio operaio», il riannodarsi del filo rosso spezzato nel `22 e reciso –
sembrava definitivamente – con la guerra di Spagna. Il vero inizio della Resistenza"
[Personale]
Buon compleanno Paola, dovunque tu sia! Non credevo di avere un’amica così importante, persino l’articolo sulla stampa :). E se il silenzio ha spazi liberi, lo riempirò di te.
Ciao Paola. Il silenzio della GoNpagna Dott.ssa Trollina sarà riempito nel migliore dei modi, affinché ovunque tu sia, sia lieve.
ciao GoNpagna