Stamattina mi trovo per puro caso nel bunker dell’ospedale delle Molinette, dove si somministra il metadone ai tossiconi. Non sto a descrivere il viavai di gggente e di storie, lo lascio al vostro immaginario. Ma volevo fotografare una scritta siNpatica, scatto foto, operazione non riuscita. Riavvio la mia chiavica di telefono e intanto che aspetto che si riavvii lo poso sul davanzale della finestra e..mi perdo in chiacchiere e cazzeggi, me lo scordo e faccio per andarmene. Mi corre dietro un tossicone, di quelli che stan li ad aspettare per farsi la storia. "Hey, il tuo cellulare" E me lo restituisce. Se andava a Tossic Park con questo di sicuro erano un paio di pere. Lo ringrazio evitando di lasciar trapelare stupore e soprattutto battute cretine.
Sto per andare a pranzo al secondo piano, dalla mamma della biNba, alla quale in settembre facevo fare i coNpiti. "Le hai dato tanto" mi dice seNpre la sua mamma. Chi ci crede? io no. Pero’ visto che i miei affetti sono lontani 🙂 vada per il pranzo con nuovi amici. E ovviamente non faccio gli auguri, perché io faccio parte di quella classe che fa finta di non sentire il Natale. Anche se non è vero.
grazie, sono qui. E abbraccia Laura
quindi a natale
TI FACCIO TANTI AUGURI COME TI FAREI OGNI GIORNO
T.V.B.
tuo frate
pinu
Ciao sorellina, anchio non amo il natale ma aldila’del simbolo clericale e del consumismo,penso che sia un sentimento nato dalla mancanza assoluta del concetto di famiglia e del ritrovarsi semplicemente insieme senza succulenti cibarie o pacchetti da aprire…
Questo è stata una mancanza della nostra famiglia,che sentiamo come carenza e nel giorno di natale dove questo diventa celebrazione forse lo sentiamo maggiormente e da qui il rifiuto che di fondo nasconde questa mancanza…quindi natale