Ed io potrei anche esserlo. Se no non vedo chi.
Ore 9.00
"Isoldeeeeeeeeeee!"
"Augusto, non mi chiamo Isolde, lo sai. Dimmi"
"Si scusa Geltrude, mi dai i miei soldi che vado a bermi il caffè?"
"Non fai colazione qui con noi?"
"No, Isolde"
(intanto Augusto rolla il tabacco, recuperato da mozziconi di cicche che trova in giro per il mondo e che conserva nel suo comodino da notte)
"Ok, qui ci sono i tuoi soldi, pero’ la dovresti smettere di rollarti le sigarette con la carta de La Stampa, non credo ti faccia bene. "
"Isolde, io sono Rocky Marciano, ciaociaociao"
Colazione per tutti.
Driiiin, driiiiin
"E’ il telegrafo, lo prendo io".
(Luigino corre a rispondere)
"Si, prendilo tu"
"Pronto, qui il manicomio. No, mi dispiace, è morto". SBAAAAM, giu’ la cornetta.
"Chi era?"
"L’inferno".
Ore 9.30.
"Pippo, ti ricordi che oggi ti tocca fare la doccia, ci vai?"
(a convincere Pippo a farsi la doccia ci vuole circa una settimana)
"Si, ora vado"
Ore 10.00
(Non si sente lo scroscio della doccia, vado in stanza di Pippo)
"Pippo, ti sei appena tolto la maglia, è passata mezz’ora, datti una mossa dai"
"Si, ora vado"
(dopo una mezz’ora Pippo si toglierà i pantaloni, dopo un’ora finalmente canotta e mutande ed entrerà in doccia)
Ore 12.00
"Luigino, dai facciamo un attimo la tua stanza, che poi ti devi preparare che nel primo pomeriggio si va a trovare tua madre, te lo ricordi no?"
(Luigino non risponde)
(Entro nella camera, ci vorrebbe una maschera a gas, perché Luigino da anni piscia un circa venti litri al giorno, contro il muro. Io e Luigino facciamo la stanza)
Pranzo.
Rientra anche Augusto
"Ciao Isolde"
"Ciao Augusto, non mi chiamo Isolde."
"Si scusa Geltrude"
"Non mi chiamo neppure Geltrude"
"Scusa Isolde. Si mangia?"
Si mangia
"Pippo, ti vuoi dare una mossa, sei sotto la doccia da un’ora almeno, lo sappiamo che ti stai ammazzando di seghe, ma stiamo per mangiare"
"Ora arrivoooooo"
(Pippo salterà il pranzo, perché mai arriverà).
Ore 14.00
(E’ la prima volta che Luigino va dalla mamma, di solito è lei che viene qui a trovarlo ed io non conosco la strada, ho delle indicazioni sommarie, ma pare che Luigino, insomma, lui forse, magari, chi lo sa, lui dovrebbe ricordarsela..)
"Luigino, si va"
(Luigino ride fra sè e sè. Dice niente)
"Ricordatevi di Pippo nella doccia", dico ai miei colleghi che si occupano del resto della ciurma.
(Sono in macchina con Luigino)
"Luigino, mi devi indicare la strada, che io non la conosco. Te la ricordi, anche se è passato tempo, immagino"
(Sono passati 30 anni circa dall’ultima volta che Luigino è stato a casa. Luigino non dice nulla, sogghigna ed io proseguo per Via Pianezza)
"Luigino, che dici, ti piace l’idea di andare da tua madre?"
"Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto. Giri a destra!"
"A destra? Ma a me hanno detto di proseguire per Corso Francia."
(faccio per svoltare a destra)
"Giri a sinistra!"
"A sinistra? Ma mi hai appena detto a destra, deciditi cazzo"!
(penso che dalla madre non ci arriveremo mai)
"Tutte le strade portano a Roma! "
(Giro a sinistra poi a destra, poi di nuovo a sinistra, e poi a destra. Io e Luigino arriviamo dalla mamma, lui sale ed io lo aspetto in auto)
Ore 16.00
Caffè e biscottini per tutti.
"Ok, è andato tutto bene, Luigino si ricordava perfettamente la strada"
"Dov’è Pippo?"
"Cazzo, me lo sono scordato!"
(La mia collega è mortificata)
"Pippooo ‘codioooooooo, sei in doccia da cinque oreeeeeeeeee"
Entro e di forza lo spingo fuori (Pippo pesa 150 chili)
"Sei almeno venuto???"
(Pippo non dice niente, entra in stanza e dopo due ore circa si sarà rivestito)
Intanto io entro in bagno e do’ un’occhiatina. A terra è un lago, l’acqua è scesa per cinque ore. Di solito Pippo schizza sulle piastrelle.
Si, è venuto.
Ti sbagli. Perché Pippo consumava meno acqua di te. A meno che anche tu ti faccia la doccia ogni dieci giorni.
🙂
E poi dicono degli sprechi idrici…